Marco Felluga e Russiz Superiore

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Ilaria, sogni e progetti della sesta generazione della famiglia Felluga

Il sommelier Stefano Cergolj ha recentemente pubblicato un articolo su Lavinium – rivista di vino e cultura online dedicato a Ilaria Felluga.
Nell’intervista abbiamo svelato tantissimi “dietro le quinte” e aneddoti della storia dell’azienda. Tra questi, Ilaria racconta com’è iniziata la sua carriera nel mondo del vino:
“Devo dirti con estrema sincerità che non c’è mai stata nessuna pressione e non mi è mai stato detto che essendo figlia unica avrei dovuto continuare per forza a lavorare in questo mondo e gestire nel futuro prossimo le aziende di famiglia. Ho sempre avuto carta bianca in fatto di decisioni e questo è stato fondamentale perché mi hanno trasmesso la passione per questo lavoro in modo naturale e spontaneo.
La scintilla che ha fatto iniziare tutto parte da lontano. Ho vissuto tanti anni in Liguria perché mia madre è ligure e quando i miei genitori si sono separati ero alle elementari, sono restata quindi a vivere con lei e andavo da mio padre per le festività e il periodo estivo.
Diventata grandicella, una volta finite le scuole superiori, ho deciso di prendermi un anno per me per riflettere su cosa avrei voluto effettivamente fare nella mia vita e mio padre mi disse che se avessi voluto prendermi questo anno sabbatico il suo consiglio era di andare in Inghilterra, almeno così avrei colto l’occasione per imparare una lingua e migliorare l’inglese. E così feci e me ne andai a Londra e già dai primi mesi capii che era stata la scelta giusta.
Quando ero lì oramai da un po’ di mesi, mio padre mi disse che sarebbe dovuto venire a Londra per una cena con un importatore e mi chiese di accompagnarlo dandomi appuntamento al ristorante per quella che sarebbe stata la mia prima cena di lavoro ufficiale. Ricordo che mi presentai in abbigliamento molto sportivo con jeans e t-shirt pur se era un ristorante stellato dove tutti erano vestiti in modo elegante. Arrivai da sola e quando entrai la cosa che mi sorprese fu la calorosa accoglienza dello chef entusiasta dei nostri vini che aveva già assaggiato e si sposavano perfettamente al menu che aveva creato per l’occasione. Era contentissimo di aver conosciuto mio padre e il proseguo della serata fu fantastico, ricco di belle emozioni.
Il risultato di quella serata fu che dopo un paio di giorni ritornai a casa con mio padre e mi iscrissi al corso di viticoltura ed enologia. Era scoccata la scintilla.
Frequentavo le lezioni all’Università e devo dire che sono stata molto fortunata perché poi potevo mettere in pratica in azienda, da subito, tutte le cose che studiavo ai corsi. Altra cosa importante, visto che oltre all’Italia siamo presenti in 57 paesi esteri, fu quando a un certo punto papà mi disse che dopo aver visto la parte tecnica del lavoro era arrivato il momento di iniziare a viaggiare con lui in giro per il mondo a promuovere i vini e incontrare i clienti, e sono andata in Russia, in Kazakistan, in India, negli Stati Uniti solo per citare alcune destinazioni.
Nel periodo del Covid abbiamo dovuto invece concentrarci soprattutto sulla parte relativa all’accoglienza, in quel periodo giocoforza solo locale, ma lavorando già in prospettiva delle riaperture che ci sarebbero state. Abbiamo rifatto il sito internet facendolo diventare un mezzo molto interattivo per prenotare facilmente visite e degustazioni. Abbiamo ideato degli eventi alternativi dove il protagonista non era soltanto il vino con l’obiettivo di attirare la gente locale visto che non ci si poteva muovere fra le regioni.
In concomitanza con la malattia del papà ho iniziato poi ad occuparmi un po’ dell’amministrazione e poi quando nel novembre del 2021 è venuto a mancare, ho iniziato a seguire al 100% la parte amministrativa.
Non è stato semplice perché il papà aveva in mano il controllo totale delle aziende, ma il fatto di essere stata inserita con netto anticipo e aver lavorato in affiancamento a lui, è stato fondamentale, al pari della fortuna di avere nei punti chiave dell’organizzazione aziendale dei collaboratori preparati e con un bagaglio di esperienza eccezionale, persone che non sono dei dipendenti ma una vera e propria seconda famiglia.”
Tante, tantissime, altre curiosità all’interno dell’articolo, che può essere letto integralmente al seguente link: https://www.lavinium.it/ilaria-sogni-e-progetti-della-sesta-generazione-della-famiglia-felluga/?fbclid=IwAR1DAWt8nRA1EFUyaeurMu5z9T-HRILh7Xwv6GjPxiTaJhgPiYpJSWJHyG8