Condividiamo con piacere l’intervista realizzata da Marta Gatti per Donna Moderna, che racconta il percorso di Ilaria Felluga: tra radici familiari, passione per il vino e una visione che guarda al futuro.
I VINI DI ILARIA
Ci siamo conosciute a un pranzo milanese da cui sono uscita ubriaca. Non di vino, sebbene ce ne fosse molto (e molto buono), ma di racconti. A Ilaria Felluga, 29 anni, piace parlare di ciò che è stato prima che lei diventasse la sesta generazione alla guida delle due aziende vitivinicole Marco Felluga e Russiz Superiore, nell’area friulana del Collio. «Insieme, le due realtà hanno più di 800 anni di storia: se hai tempo, te li racconto tutti!». La sua voce è dolce ma esperta. Non ha l’accento friulano perché per anni ha vissuto in Liguria. Dopo il diploma, si è trasferita a Londra per imparare l’inglese. E proprio lì, quasi per caso, è scattato qualcosa: il padre, in viaggio con un importatore, le ha chiesto di accompagnarlo. «Era la mia prima vera cena di lavoro e mi sono presentata in jeans e Converse in un ristorante stellato!». Quella sera, ascoltando il papà raccontare ogni calice e ogni bottiglia, ha capito che il vino poteva essere anche la sua strada. «Sono tornata in Italia e mi sono iscritta a Viticoltura ed Enologia all’Università di Udine». Diversi anni dopo, il padre di Ilaria viene a mancare e lei ne prende il testimone. «Ero la figlia del capo, la più giovane, donna: tante sovrastrutture contro cui muovermi.
Oggi rispetto la tradizione dell’azienda, ma cerco anche di portare freschezza. Organizzo passeggiate a cavallo, sessioni di yoga nelle vigne e serate di osservazione astronomica al telescopio. È la mia visione di un’azienda che continua a essere legata alle radici ma si rinnova». Mi guarda, sorseggiamo un Pinot Grigio e sorridiamo. «Mi piace parlare di una realtà lunga secoli che per me è sia lavoro sia famiglia. Ma sai cosa diceva mio nonno? Vale più un sorso di un discorso».